Il Gruppo “Ultras 1975” è per longevità, il secondo Gruppo della Curva Nord Milano. Il primo striscione “Ultras” comparve, in scritta gialla, al Meazza nel 1975 di fianco ai Boys nel rettilineo centrale sotto il tabellone. In questi primi anni fino alla stagione 1978-79, era più che un gruppo ultras, come lo si può intendere comunemente oggi, un gruppo di amici che si ritrovava per sostenere i colori nerazzurri.  

Il Gruppo presente ed attivo ancora oggi si consolidò nella stagione 1978-79 ed era composto da ragazzi giovani che volevano vivere le gradinate con goliardia, cori e colore. Viene ricondotta al 19 Febbraio 1979 in occasione di Inter-Verona 4-0 (doppietta Altobelli – Scanziani – Muraro) l’esposizione del primo striscione ufficiale sfondando nei distinti per ripararsi dalla pioggia che affliggeva il pubblico del secondo anello poiché lo stadio era sprovvisto di tetto (fino alla ristrutturazione S. Siro per Italia ’90).

Nel proseguo della stagione ‘79/’80 si posiziona definitivamente alla destra dei Boys occupando il posto liberato da “Potere Nerazzurro” (sceso al primo anello). Come primo simbolo e per pochissime partite, utilizzerà il Biscione dell’Inter, successivamente sostituito da un teschio bianco con chiave inglese ed osso incrociati sullo sfondo, a suggerire lo spirito combattivo dei ragazzi che lo difendevano, ed infine da uno striscione da 12 metri con al centro l’indiano rosso, attuale simbolo del gruppo.

Nell’estate del 1979, il Gruppo dovette decidere definitivamente sul proprio nome poiché la Società non vedeva di buon occhio che i club utilizzassero il termine “Ultras” che allora, forse più di oggi, veniva associato a derive violente. Fu così che Nino, detto “l’Avvocato”, uno dei fondatori e leader degli Ultras (ricordato dall’intera Curva Nord nel 2014 con uno striscione in occasione della sua scomparsa) ed altri componenti del gruppo decisero di prendere spunto da altre realtà italiane per mitigarne l’impatto senza però modificarne lo spirito. Realizzarono quindi lo striscione “Forever Ultras” con caratteri più sottili e diversi rispetto a quelli già utilizzati da un’altra odiata realtà italiana (i bolognesi).

Tra i vari simboli quell’anno venne utilizzato un fulmine tra le due parole, essendo ancora in divenire la scelta definitiva.

La decisione sul nome si rivelò fin da subito lungimirante, infatti dopo l’Ottobre del ’79, a seguito della morte di Paparelli e della prima ondata di repressione che si scagliò contro le tifoserie organizzate, venne impedito l’ingresso agli stadi degli striscioni recanti la parola “Ultras”. 

Il Gruppo decise quindi, per poter portare avanti i propri principi e continuare a difendere i colori e l’identità del Gruppo di utilizzare solamente “FOREVER”, aggirando così il divieto.

Durante la pausa estiva al termine della stagione 1979-80, nel corso della quale l’Inter vinse il 12° scudetto dopo diversi anni di astinenza, grazie all’impegno ed alla militanza dei suoi componenti il gruppo riuscì a crescere fino ad acquistare 12 tamburi, 2 megafoni e fumogeni (comprati a Firenze perché reputati quelli di migliore intensità e durata) ed un Furgone FIAT 900T (veicolo a 7 posti utilizzato per il trasporto del materiale e dello striscione).

Fece il suo esordio al Meazza, nel Settembre 1980, il gigantesco e definitivo striscione lungo 40 metri e alto 2, blu nella parte superiore e nero in quella inferiore. Le lettere bianche in carattere stampatello furono realizzate in altezza 1.80m e venne scelto come simbolo l’indiano rosso su sfondo bianco (identico a quello precedentemente proposto sullo striscione più piccolo apparso l’anno precedente) tra le parole FOREVER ed ULTRAS che sporgeva nella parte inferiore dello striscione.

La sera i FUI (Forever Ultras Inter) erano soliti incontrarsi inizialmente al “Barocco” a Baggio ed in seguito “Vito e Alice” in Via Da Cermenate; oltre poi al “Bar Tropical” in viale Aretusa per condividere idee ed trovarsi con i Boys SAN, l’unico altro gruppo facente parte della Nord a quell’epoca. C’era già infatti in quegli anni, come del resto oggi ed in tutta nostra la Storia, un rapporto di fratellanza e rispetto con ciascun altro gruppo della Curva.

I primi anni ’80 furono molto intensi sotto tutti i punti di vista, in particolare per quanto riguarda gli scontri con le altre tifoserie. Tra le rivalità più accese quelle con Genoani, Milanisti, Veronesi, Bolognesi e Romanisti. Tra i tanti episodi si ricorda un Bologna-Inter della stagione ’80-’81 quando ci furono durissimi scontri fuori dallo stadio Dall’Ara ed in altre zona di Bologna sia prima che dopo la partita, in cui 24 interisti, tra cui molti componenti di spicco del Gruppo, furono arrestati.

Negli anni successivi dal 1984-85 il gruppo passa in mano alla gestione di altri ragazzi (Marco e Massimo) che manterranno invariati il carattere e l’anima del gruppo stesso introducendo però un nuovo e diverso simbolo: l’indiano con coltello, fino al 1995 quando decisero di lasciare a seguito della fortissima repressione dovuta al caso Spagnolo.

Ci furono quindi un paio d’anni di diverse “gestioni” o meglio dire traghettatori che portarono anche un cambio del nome del gruppo, che aveva già perso da tempo la dicitura FOREVER, in “Ultras 1995” e cambio di simbolo con un volto di indiano con bandana nerazzurra legata sulla fronte. La nuova gestione, il nuovo nome ed il simbolo durarono però solamente un anno quando subentrarono nuovi ragazzi che ripristinato il nome ULTRAS, prima di cedere la gestione del gruppo, a partire dalla stagione 97-98, a Renato ed Ivan.

Queste figure costituiscono un punto di riferimento per il Gruppo e per il direttivo Curva Nord per tutta la seconda metà degli anni ’90 e tutto il primo decennio degli anni 2000. In questi anni viene nuovamente sostituito l’Apache rosso originale, come ormai abitudine in corrispondenza dei cambi di gestione del Gruppo, con una nuova raffigurazione dell’indiano, in nero con bandana blu e capelli lunghi neri al vento.

Sempre in questa fase viene introdotto il colore Giallo, caratteristico del gruppo in quegli anni e particolarmente apprezzato dai componenti, utilizzandolo in tutto il materiale (felpe, magliette, sciarpe ecc..) ed anche nei bandieroni.

Questa fase del Gruppo, iniziata a fine anni 90, si conclude nel 2010, anno magico per i colori nerazzurri, con la partita a Monaco di Supercoppa europea peraltro piuttosto movimentata.

Dopo il Triplete del 2010 emerge e si impone la figura di Adolfo, ancora oggi a capo degli ULTRAS 1975. Il Gruppo crea il nuovo striscione ULTRAS, utilizzato tuttora ogni domenica al Meazza, con lettere maiuscole bianche sui colori blu e nero e al centro un riquadro bianco con lo storico indiano rosso. Viene inoltre realizzata la bandiera con i colori sociali e l’indiano Giallo che sventola nelle mani dei componenti del gruppo tutte le domeniche, ancora oggi.

La repressione colpisce il Gruppo alla fine del 2010. Vengono infatti diffidati alcuni membri portanti, particolarmente attivi e carismatici in occasione del 35° anniversario dalla nascita del Gruppo, festeggiato con una torciata durante un Inter-Parma del Novembre 2010. Pochi mesi dopo anche il membro di maggiore rilevanza, nel Febbraio del 2011, viene diffidato per gli incidenti all’Olimpico di Torino. 

Questa serie di diffide, arrivate in un periodo di grandi cambiamenti all’interno del Gruppo, che allontanano forzatamente dal secondo anello verde gli elementi chiave e più attivi, portano ad un periodo di grande difficoltà sia a livello di partecipazione alla vita della Curva Nord (fuori e dentro lo stadio), sia come numeri e presenze in casa ed in trasferta; difficoltà dovute al fatto che, con i Leader diffidati si fatica a trasmettere la mentalità Ultras alle nuove leve e soprattutto ad unire i vari gruppetti che frequentavano già da diversi anni quella parte di Curva, senza però essere uniti dal senso di appartenenza al Gruppo.

Il momento difficile dura fino alla stagione 2014-2015 quando al termine della quale, successivamente alla Festa della Nord di luglio, viene organizzata una cena in una caldissima serata Milanese con la presenza del Direttivo Curva Nord, della vecchia guardia Ultras ed i vari gruppettini delle nuove leve, durante la quale vengono incoraggiati “gli sbarbati” ad un cambio di mentalità.

Da qui una vera e propria rinascita del Gruppo che torna ad essere, con l’impegno quotidiano dei suoi componenti, uno dei gruppi portanti della Curva Nord; per la prima volta entra a far parte del Covo con un suo membro; diventa una presenza costante con svariati membri nella realizzazione delle coreografie e di tutte le attività della Curva. 

Si sono creati in poco tempo legami di fratellanza tra un sempre più nutrito gruppo di ragazzi tra i 20 ed i 35 anni, uniti solamente dalla passione per i colori Nerazzurri e la mentalità Ultras vissuta 7 giorni su 7, con frequenti incontri anche lontani dalle partite di calcio nei vari Sports Pub milanesi. 

La nuova generazione ha fatto dell’unità, dell’amicizia e dell’aiuto vicendevole il suo Dogma per vivere il Gruppo e condizione assoluta per farne parte.

Anche alcuni membri della nuova generazione sono stati colpiti da diffide ma, nonostante questo, il Gruppo ha continuato a crescere ed attirare sempre più ragazzi vogliosi di farne parte per lo spirito genuino e l’amicizia che traspare in ogni momento.

Sezioni e/o Sottogruppi ULTRAS 1975:

ULTRAS SEZ. GALLARATE 

La prima Sezione del Gruppo fece il suo esordio in Inter-Milan 2-0 (doppietta Beccalossi) del 28 Ottobre 1979, posizionandosi nella parte alta del secondo anello dietro lo striscione principale e posizionandosi nella prima transenna invece in Inter-Juve del Novembre 1979. A seguito delle problematiche, già citate, relative al termine ultras ed alla impossibilità del suo utilizzo la Sez. decise di utilizzare il nome WIN FOR US sez. Varese e di adottare come simbolo il Corto Maltese (che venne poi regalato a metà anni ’80 alla Brianza Alcoolica). Grazie all’attività e personalità dei suoi membri continuò a crescere diventando a tutti gli effetti un vero e proprio gruppo organizzato, acquistando persino 2 tamburi e 2 megafoni, con ritrovi e riunioni periodiche nel Varesotto. 

Il gruppo era solito organizzare spesso “cartate” durante le partite di cartello, utilizzando almeno 20 sacchi a partita di ciclostili di scarto dei primi computer di una falegnameria della loro zona, diventando negli anni sostanzialmente il riferimento dei ragazzi nerazzurri della Provincia di Varese. Una curiosità è che molti degli striscioni esposti ai tempi venivano fatti davanti a Milanello. 

Il Gruppo durò fino alla fine degli anni ’80, anche se già diversi membri nella seconda metà degli anni ’80 lo avevano lasciato per entrare a far parte degli SKINS.

BAUSCIA

Il Gruppo “BAUSCIA” nasce ufficialmente nel Gennaio 1998, fa il suo esordio in Curva Nord a San Siro nel derby vinto per 1-0 con gol di Branca in Coppa Italia. I componenti erano tutti della vecchia guardia “Ultras”, alcuni avevano fatto parte del direttivo del gruppo stesso negli anni precedenti. Il gruppo era formato da ragazzi di Milano, ai tempi ancora studenti che seguivano assiduamente l’Inter sia in casa che in trasferta tra le file degli Ultras. Il gruppo era, oggi come allora, per prima cosa un gruppo di amici. Fu proprio in quel periodo che decisero di “darsi un nome” pur rimanendo sempre appartenenti agli Ultras. Il gruppo è stato attivo e presente per 10 anni a San Siro.. in Italia ed in Europa. Lo striscione era posizionato nel cuore degli Ultras in transenna e come simbolo aveva il Conte Oliver di Alan Ford, a rappresentare lo spirito goliardico e l’espressione milanese di “BAUSCIA” di ogni componente del gruppo. Memorabili la trasferta di Parigi del 98, gli striscioni di punzecchiamento con i cugini durante i derby, il ricordo per Peppino Prisco, oltre le tante partite dell’Inter fianco a fianco l’uno con l’altro con gli amici di una vita.

Oggi i Bauscia seguono ancora l’Inter sia in casa che in trasferta sempre negli Ultras, loro gruppo della Curva Nord da sempre. Non sono più i ragazzini di 20 anni fa, alcuni hanno preso altre strade, ma a nessuno è mai andata via quella “malattia” che li portò a seguire l’Inter sui gradini della Curva Nord.

Il gruppo, come tutti i gruppi ultras nazionali ed internazionali, ha vissuto diverse fasi nel corso dei suoi tanti anni di storia, alcune più illuminate rispetto ad altre. Queste diverse fasi sono state fisiologiche, dovute ai più classici ricambi generazionali, oppure forzate dalla repressione che più volte ci ha colpito, direttamente come Gruppo o più in generale come Movimento. Il comune denominatore è però sempre rimasto, dal primo giorno al domani che verrà

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